Quello che non m'hanno detto

So che è poco professionale scrivere un post al giorno, ma questa per me non è una professione, quindi le convenzioni sociali se ne faranno una ragione.
In realtà parecchie cose me l'hanno dette. Tipo che s'aspettavano da me un post politico, che non è bello masticare con la bocca aperta e che quando qualcuno ti picchia, è perché prima l'hai picchiato tu.
Si sa, d'altronde, che chi mena per primo, mena due volte.
Quello che, invece, non m'hanno mai detto è che ogni tanto nella vita devi resistere. Devi resistere anche se avresti molta voglia di non resistere. Tipo quando la tua dignità ti impone di non muoverti, di stare lì ad attendere gli eventi, e di non fare un fiato. Né un'allusione, né uno sguardo.
Non m'hanno nemmeno mai detto di fare buon viso a cattivo gioco. Ciò significa che mentre chi  ti sta di fronte  ti dice che sei ingrassata, che eri più simpatica prima e che non sai guidare, tu devi restare lì a sorridere solo con la bocca, perché "Non è bello far vedere che si rosica".
Non m'hanno nemmeno mai detto che se vuoi bene, devi accettare che non ti vogliano bene. In pratica tu vuoi bene a qualcuno e questo qualcuno non ne vuole a te. Ma nemmeno un po', anzi, questo qualcuno ti trova noiosa, troppo poco bionda, troppo strana.
Inoltre non m'hanno mai detto di tacere. Tanto che io adesso mi sento in dovere di esprimere un'opinione anche quando non è richiesta e di intavolare una conversazione sui massimi sistemi con l'operatore della Telecom, che in realtà, vorrebbe mandarmi a fanculo.
A me tutto questo non l'hanno detto. Ma l'ho capito da sola.
Anche se poi capire non è necessariamente comprendere; capire è prendere atto ed agire di conseguenza, ma senza comprenderne a pieno il motivo.
Per esempio io oggi avrei tante cose da dire, ma non le dico perchè "Non è bello mostrare le debolezze".
Io per esempio oggi mi sarei stancata di resistere, ma resisto.
Per esempio io oggi te lo vorrei dire che ti voglio bene, ma non lo faccio. Sai "la dignità".